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6 dicembre 2019

A court of thorns and roses 
SAGA REVIEW




La corte di rose e spine è la conferma che un libro - una saga in questo caso - può rivelarsi più di quello che si crede.

Ho terminato questa trilogia e il mio giudizio, così come il mio cuore, si è gonfiato sempre di più, capitolo dopo capitolo; alla lettura del solo primo libro della trilogia il mio pensiero era quello di bocciare A court of thorns and roses, arrivata – con gli occhi gonfi di lacrime – alla fine di A court of wings and ruin, ho capito che mi sbagliavo.

L’ho amato totalmente e completamente.  


 Non sentirti mai in colpa neanche un istante
 quando ti dedichi a ciò che ti rende felice. 

Il primo libro di questa trilogia, leggendolo a se stante, è una figurazione in chiave fatata della Bella e la Bestia, dove Feyre è un personaggio che incarna lo spirito della “choosen one”, con un carattere piuttosto arrogante che può risultare sciatto ed antipatico, dove la sua descrizione di umana debole ed indifesa cozza fin troppo con le avventure e le prove che riesce a superare facilmente quasi senza conseguenze.

E’ questo il brutto di giudicare un libro senza pensare che ci possa essere di più e Feyre ha la sua rivincita proprio come la trama e l’intreccio stesso del libro.
Nella corte di rose e spine, Sarah J. Maas costruisce un world building intricatissimo, apportando elementi originali ad un mondo già inflazionato nel panorama young adult fantasy, tanto di cappello per questo; ma diluisce troppo, esaspera il lettore; utilizzando la prima persona per la narrazione noi sappiamo tanto quanto Feyre che per i primi due terzi del libro la cosa è paragonabile a zero.
Un difetto che accompagna la sua scrittura anche nei libri successivi, all’inizio il tutto è molto lento, quasi monotono, ma quando gli avvenimenti cominciano ad apparire, il romanzo si trasforma, fino ad arrivare all’ultimo terzo del libro con colpi di scena uno dietro l’altro, specie per quanto riguarda A court of wings and ruin, dove gli ultimi capitoli ti tolgono letteralmente il fiato per quello che succede, un plot twist dietro l’altro, con tanto di lacrime di commozione per rivelazioni e scene sorprendentemente dolci e strazianti. 

 Alle stelle che ascoltano, e ai sogni che si avverano. 

 © charliebowater (instagram)

La corte di nebbia e furia, il secondo della saga, è quello che ha diviso il mio giudizio, perché nella prima parte di esso mi sono ritrovata ad essere arrabbiata con la Maas, perché non riuscivo a capire il motivo per il quale avesse scritto un primo libro completamente diverso a quello che stavo leggendo. Tutto era stravolto e la lentezza dell’azione non mi permetteva di capire a pieno le motivazioni; facendomi ingiustamente odiare Feyre, non riuscendo ad apprezzare il personaggio di Rhysander, immaginandomi che fosse stato scritto per essere amato (ed infatti!!), provando pena per Tamlin; poi ho sfogliato altre pagine ed i tasselli sono andati al loro posto, ho aperto gli occhi ed il cuore, proprio come la nostra Signora Suprema e lì ho trovato ad attendermi la bellezza di ciò che leggevo, incarnata da dei personaggi che hanno portato la narrazione al massimo splendore: la Corte dei Sogni
 © charliebowater (instagram)
Cassian, Azriel, Mor ed Amren, personaggi che hanno colmato tutti i buchi che mancavano, facendomi morire dalle risate per le loro interazioni e dandomi tutte le risposte, alle volte anche strazianti. Mi sono sentita anch’io una sognatrice.
Grazie a loro ho amato ancora di più Rhys, così come ho iniziato ad apprezzare Feyre; la cerchia interna è diventata la mia famiglia, facendomi apprezzare anche la capacità della Maas di diversificare i vari personaggi, ma soprattutto ha tolto l’incantesimo sopra la mia domanda iniziale:
Perché scrivere il primo libro?
La Maas ha descritto alla perfezione due diversi tipi di relazione: da un lato la tossicità di Tamlin e Feyre, quella che non la vedi fino a quando non te la sbattono in faccia, fino a quando non capisci che le cose non dovrebbero andare così; dall’altro lato ci sono Rhysand e Feyre, con il loro amore lento, puro ed inevitabile, forte e devoto, condiviso e giusto. 

 La questione non è se ti amava; è quanto.
Troppo. L’amore può essere un veleno. 

Nella trilogia, il mio libro preferito è sicuramente La corte di ali e rovina, non solo perché è quello che dall’inizio alla fine ti tiene con gli occhi incollati sulle pagine, non solo perché è pieno di azione, colpi di scena, spiegazioni (finalmente!) date con tempistiche non secolari (i Fae sono immortali, noi no Sarah!), con un Cattivo con una mente perfida e malvagia degna di guadagnarsi la C maiuscola, con la magia che sembra il collante di tutto, ma soprattutto per la presenza di tanti e sfaccettati personaggi che sono riusciti ad entrarmi tutti nel cuore, alcuni in modo positivo (ciao Jurian, ehilà Eris), altri un po’ meno (come va Ianthe?). La Maas ha dato a tutti loro personalità ben delineate e non banali, rendendoli quasi veri, tangibili, perfino umani, giusti e perfettamente intrecciati alla trama. Pezzi di un puzzle che si è pian piano costruito con fatica e sacrificio, con la volontà e la voglia di riscatto.
In questo libro è presente in maniera attiva il personaggio che più mi ha sorpreso, rivelandosi il mio preferito, Nesta, ha la potenzialità di essere una grande donna e l’ha dimostrato sacrificando tutto e riprendendosi la sua rivincita, il suo carattere non è per nulla facile, e non è difficile provare stizza per lei, io, però, mi schiero dalla sua parte, capisco le sue motivazioni e credo ci riserverà grandi cose in futuro; spero in compagnia di un certo comandante Illyrian.
  
 Ti troverò di nuovo nell’altro mondo… nella prossima vita. 
E allora avremo tempo. Te lo giuro. 

 © eklixio (instagram)

L’epilogo è stato perfetto. Intriso di tutto quello che i personaggi hanno passato, dolore e sacrificio, ma anche vittoria e gioia. Malinconia e felicità ha volteggiato per tutte le ultime pagine, rendo il finale chiuso e preciso, ma con tante finestre da cui spiccare il volo. 

Se fossi stata meno curiosa non sarei andata avanti con la saga ed avrei accettato tutti gli insulti, per fortuna non l’ho fatto, ho deciso di andare avanti spinta dalla voglia di sapere il PERCHE’ tutti amassero così tanto questa saga e che il Calderone mi maledica per aver giudicato male! 
Non vedo l’ora di leggere la saga che Sara J. Maas sta scrivendo sui membri dell’inner circle, avendo letto anche A court of Frost and Starlight il mio fiuto mi dice che i protagonisti potrebbero essere Cassian e Nesta, ed io, amandoli alla follia, non potrei essere più che felice. 

La saga di A court of Thorns e Roses mi ha insegnato che l’oscurità può essere luminosa, che siamo tutti forti abbastanza da guardarci dentro e trovare la nostra verità. La nostra forza. Il dono che la vita ha da donare. 


© charliebowater (instagram)

 Un dono. Tutto era un dono. 


🦉🦉🦉🦉🦉

I LIBRI 

© librimondadori

La corte di rose e spine by Sara J. Maas
( A court of Thorns and Roses #1)

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© librimondadori

La corte di Nebbia e Furia by Sara J. Maas
( A court of Mist and Fury #2 )

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© librimondadori


La corte di  Ali e Rovina by Sara J. Maas
( A court of Wings and Ruin #3 )

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