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31 agosto 2020

SJTR - Recensione

 Sulle tracce di Jack lo Squartatore by Kerri Maniscalco

Recensione



Titolo: Sulle tracce di Jack lo Squartatore (Stalking Jack The Ripper #1)
Autore: Kerri Maniscalco
Casa Editrice: Mondadori Oscar Vault
Prezzo di copertina: 20,00€
TRAMA: È stata cresciuta per essere la perfetta dama dell’alta società vittoriana, ma Audrey Rose Wadsworth vede il proprio futuro in modo molto diverso. Dopo aver perso l’amatissima madre, è decisa a comprendere la natura della morte e i suoi meccanismi. Così abbandona l’ago da ricamo per impugnare un bisturi da autopsia, e in segreto inizia a studiare Medicina legale. Presto viene coinvolta nelle indagini sull’assassino seriale noto come Jack lo Squartatore e, con orrore, si rende conto che la ricerca di indizi la porta molto più vicina al suo mondo ovattato di quanto avrebbe mai creduto possibile.




🦉🦉🦉🦉🦉

Jack lo Squartatore è il serial killer più famoso della storia moderna ed in questo primo romanzo, debutto dell'autrice americana Kerri Maniscalco, si conferma uno degli assassini più spietati, il suo operato rimane impunito nella realtà perché Jack lo spudorato ha avuto la fortuna di non incontrare Audrey Rose Wadsworth, l'eroina del nostro libro.
Il 15 settembre uscirà finalmente per la Oscar Vault (che ringrazio per avermi fornito la copia in anteprima, oltre che per aver creato un edizione meravigliosa per questo libro - ed i successivi due che usciranno lo stesso giorno) Sulle tracce di Jack lo squartatore, il primo della tetratologia Stalking Jack the ripper. 

❛Molte persone ignorano ciò che hanno davanti agli occhi. 

Credono di vederlo, ma si fermano a quello che vogliono vedere.❜


Possiamo quasi definire questo libro una sorta di re-telling di Sherlock Holmes, ambientato in una Londra di fine 1800, nel pieno dell'epoca vittoriana, troviamo la nostra Audrey Rose (Watson), figlia di un Lord, il cui interesse principale non è bere tè e partecipare ai balli dell'alta società, ma eseguire autopsie nello studio dello zio e scoprire i segreti dell'uomo, abbracciando la scienza come unico credo. Audrey Rose è un personaggio forte, ben inquadrato in un mondo dove le donne potevano solo parlare di pizzi e merletti, ma che, seppur non rinunciando alla sua femminilità, non ha problemi a sporcarsi le mani ed a raggiungere compromessi pur di far valere la propria voce ed autorità. Audrey è una moderna eroina che usa la logica ed i fatti come metro di valutazione, ma possiede una sensibilità straordinaria che la rendono la più umana fra tutti.
Ad un passo di distanza da lei, troviamo Thomas Cresswell, un ragazzo bello, alto, carismatico, intelligente, il perfetto rampollo della classe più alta dalla società, ma in lui vediamo delle ombre che lo rendono anche misterioso, complesso e decisamente affascinante. Mr Cresswell è senza dubbio il nostro Sherlock, che ci delizia con la sua irriverenza, le sue brillanti deduzioni e quel pizzico di arroganza che lo rende accattivante ed anche molto figo

❛Gli uomini della mia vita si sentivano in diritto di tenermi in catene, e lo detestavo con tutta me stessa. 

Tutti tranne Thomas, riflettei. Lui mi provocava affinché agissi e pensassi con la mia testa.❜


Il rapporto che si instaura tra Audrey e Thomas getta le basi per una ship che regalerà gioie ed anche dolori, per usare un gergo che ultimamente spopola: sono due clown sottoni.

© Gabriella bujdoso

Ho adorato ogni loro interazione perché oltre ad essere dolci e divertenti, il loro interagire è stato ben utilizzato dall'autrice per stemperare tutto il racconto che spesso risulta molto crudo e cupo, la Maniscalco infatti ci va giù pesante con le descrizioni degli omicidi e le scene del crimine ed è stata molto brava a ricreare un atmosfera macabra, a tratti ansiosa, specie sul finire del libro.
La trama è molto lineare, personalmente ho trovato la risoluzione finale - e la scoperta dell'identità di Jack - leggermente scontata, prevedibile, ma potrebbe essere stata una scelta autoriale ben realizzata, perché l'autrice lascia degli indizi che sul finire risultano piuttosto palesi.
O forse sono io che sono una brava Sherlock.

In conclusione questo primo romanzo è una lettura piacevole, scorrevole ed anche accattivante, che fa riflettere molto sul significato della vita, nonostante il libro sia permeato di morte. Consigliato a chi ama le atmosfere Dark, il mistery alla signora in giallo, un po' di sano romance; il tutto reso ancora più affascinante grazie all'ambientazione vittoriana che per determinate tipologie di romanzo si presta perfettamente, grazie alla giusta dose di pregiudizio, voglia di farsi sentire e curiosità per un epoca piena di ombre e demoni da sconfiggere.

🦉🦉🦉🦉🦉


INTRECCIO: 
WORLDBUILG: 
PERSONAGGI: ✨✨✨ 
STILE: ✨✨✨


3.5/5  



26 agosto 2020

Echi in Tempesta - Recensione.

 


Echi in Tempesta by Christelle Dabos
Recensione



© edizioni e/o
Titolo: Echi in tempesta ( Attraversaspecchi #4)
Autore: Christelle Dabos
Casa Editrice: Edizioni e/o
Prezzo di copertina: 16,50€
TRAMA: Crollati gli ultimi muri della diffidenza, Ofelia e Thorn si amano ormai appassionatamente. Tuttavia non possono farlo alla luce del sole: la loro unione deve infatti rimanere nascosta perché possano continuare a indagare di concerto sull'indecifrabile codice di Dio e sulla misteriosa figura dell'Altro, l'essere di cui non si conosce l'aspetto, ma il cui potere devastante continua a far crollare interi pezzi di arche precipitando nel vuoto migliaia di innocenti. Come trovare l'Altro, senza sapere nemmeno com'è fatto? Più uniti che mai, ma impegnati su piste diverse, Ofelia e Thorn approderanno all'osservatorio delle Deviazioni, un istituto avvolto dal segreto più assoluto e gestito da una setta di scienziati mistici in cui, dietro la facciata di una filantropica clinica psichiatrica, si cela un laboratorio dove vengono condotti esperimenti disumani e terrificanti. È lì che si recheranno i due, lì scopriranno le verità che cercano e da lì proveranno a fermare i crolli e a riportare il mondo in equilibrio.


🦉🦉🦉🦉🦉

Echi in Tempesta è l'ultimo capitolo di una saga complessa, bizzarra, ambiziosa, magica, innovativa, sorprendente e geniale. La Dabos con il suo Attraversaspecchi è riuscita a portare una ventata di aria fresca nel panorama fantasy contemporaneo, con una tetralogia che va letta, vissuta ed assaporata (vi ho già parlato in precedenza dei primi tre libri, e conoscete già la mia venerazione per questa saga) ma che nel suo termine ha lasciato tanti dubbi, soprattutto ad una domanda fondamentale: questa conclusione mi è piaciuta? 

❛ “Finché non conoscerete l’intera verità neanche voi sarete mai intera.” ❜


“Confusione” è la parola d’ordine. Sia per quanto riguarda i miei pensieri, sia per il libro in se.
Ammetto di essere partita con altissime aspettative per questo ultimo capitolo di una saga che ha significato molto per me, mi ha delusa? Un po’.

Non perché il libro sia brutto - anzi, la Dabos è comunque un autrice che conferma una penna abile, originale e filosofeggiante - ma per il semplice fatto che è tutto “troppo” ma alla fine è “niente”.

© hot_laim

La saga dell’Attraversaspecchi è ben scritta, affascinante, originale, geniale, appassionante, introspettiva ed anche assurda, ma qui il tutto è portato ad un esagerazione troppo forzata, come se l’autrice avesse tirato troppo la corda e non sa più come ripiegarla per posare definitivamente la parola “fine” alla tetralogia.


Echi in Tempesta nella sua prima parte è piena di domande che trovano a fatica risposte, il lettore è comunque abituato, ma dopo parecchie pagine, quando si arriva alla soluzione finale rimane deluso dai troppi “Davvero?”. 

Le risposte arrivano ma a mio parere non sono soddisfacenti e soprattutto non sono in linea con tutto quello che è stato detto con i libri precedenti, troppe incongruenze, troppe risposte lasciate intendere e volubili, troppe occasioni sprecate, troppi personaggi pescati dal gruppo e non sfruttati.
 Troppo tutto.

Sono stati aggiunti misteri, senza prima risolvere in maniera acuta - abilità che la Dabos possedeva ma che ha trascurato in questo finale - tutto ciò che i primi tre libri si trascinavano dietro. Tanto da far arrabbiare per una risoluzione che sembra così banale.

Eppure mi sono ritrovata a sorridere più di una volta durante la lettura, soprattutto (anzi: quasi solamente) con tutte le scene di Thorn ed Ophelia. In questo ultimo libro vediamo i due sposi finalmente insieme, a combattere fianco a fianco il mistero di Eulalia, di Dio e dell’Altro. Per quanto l’epilogo sia stato un colpo al cuore, troppo affrettato e pieno delle mie lacrime, l’ho trovato comunque dolce e pieno di speranza.


❛ Alto, basso, destra e sinistra tornarono al proprio posto 

nell’attimo in cui le braccia di Thorn la strinsero.
Finalmente aveva trovato un punto di ancoraggio. ❜


© kaminarynyan

Questo libro è da leggere con la consapevolezza che può deluderti, ma che amerai lo stesso, perché il mondo creato dalla Dabos è perfettamente in linea con tutto quello che viene descritto.

Ophelia e Thorn sono cresciuti tanto, ho amato l’evoluzione di lei e come ha imparato ad accettare se stessa, a sacrificare tutto, ma senza pensare troppo, a gestire il se senza pensare al ma. Ophelia è l'eroe di questa storia, la sua storia. Così come Thorn, il mio personaggio preferito in assoluto della saga, che finalmente ha avuto il suo spazio per capirsi e lasciarsi capire. Ho amato i pochi pov dal suo punto di vista, Thorn merita tutto; per lui ho l'amaro in bocca, perché il suo finale sembra vanificare tutto il suo percorso, ma al tempo stesso, oltre, risulta una perfetta conclusione per lui. 


Nonostante tutto, ne vorrei...

❛ Anche un po' di più. 

🦉🦉🦉🦉🦉


INTRECCIO: 
WORLDBUILG: ✨ 
PERSONAGGI: ✨✨✨ 
STILE: ✨✨✨✨✨


4/5