Titolo: Echi in tempesta ( Attraversaspecchi #4)
Autore: Christelle Dabos
Casa Editrice: Edizioni e/o
Prezzo di copertina: 16,50€
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❛ “Finché non conoscerete l’intera verità neanche voi sarete mai intera.” ❜
Non perché il libro sia brutto - anzi, la Dabos è comunque un autrice che conferma una penna abile, originale e filosofeggiante - ma per il semplice fatto che è tutto “troppo” ma alla fine è “niente”.
© hot_laim |
La saga dell’Attraversaspecchi è ben scritta, affascinante, originale, geniale, appassionante, introspettiva ed anche assurda, ma qui il tutto è portato ad un esagerazione troppo forzata, come se l’autrice avesse tirato troppo la corda e non sa più come ripiegarla per posare definitivamente la parola “fine” alla tetralogia.
Echi in Tempesta nella sua prima parte è piena di domande che trovano a fatica risposte, il lettore è comunque abituato, ma dopo parecchie pagine, quando si arriva alla soluzione finale rimane deluso dai troppi “Davvero?”.
Le risposte arrivano ma a mio parere non sono soddisfacenti e soprattutto non sono in linea con tutto quello che è stato detto con i libri precedenti, troppe incongruenze, troppe risposte lasciate intendere e volubili, troppe occasioni sprecate, troppi personaggi pescati dal gruppo e non sfruttati.
Troppo tutto.
Sono stati aggiunti misteri, senza prima risolvere in maniera acuta - abilità che la Dabos possedeva ma che ha trascurato in questo finale - tutto ciò che i primi tre libri si trascinavano dietro. Tanto da far arrabbiare per una risoluzione che sembra così banale.
Eppure mi sono ritrovata a sorridere più di una volta durante la lettura, soprattutto (anzi: quasi solamente) con tutte le scene di Thorn ed Ophelia. In questo ultimo libro vediamo i due sposi finalmente insieme, a combattere fianco a fianco il mistero di Eulalia, di Dio e dell’Altro. Per quanto l’epilogo sia stato un colpo al cuore, troppo affrettato e pieno delle mie lacrime, l’ho trovato comunque dolce e pieno di speranza.
❛ Alto, basso, destra e sinistra tornarono al proprio posto
nell’attimo in cui le braccia di Thorn la strinsero.
Finalmente aveva trovato un punto di ancoraggio. ❜
© kaminarynyan |
Questo libro è da leggere con la consapevolezza che può deluderti, ma che amerai lo stesso, perché il mondo creato dalla Dabos è perfettamente in linea con tutto quello che viene descritto.
Ophelia e Thorn sono cresciuti tanto, ho amato l’evoluzione di lei e come ha imparato ad accettare se stessa, a sacrificare tutto, ma senza pensare troppo, a gestire il se senza pensare al ma. Ophelia è l'eroe di questa storia, la sua storia. Così come Thorn, il mio personaggio preferito in assoluto della saga, che finalmente ha avuto il suo spazio per capirsi e lasciarsi capire. Ho amato i pochi pov dal suo punto di vista, Thorn merita tutto; per lui ho l'amaro in bocca, perché il suo finale sembra vanificare tutto il suo percorso, ma al tempo stesso, oltre, risulta una perfetta conclusione per lui.
Nonostante tutto, ne vorrei...
Spero di non è restare delusa, ho paura a cominciarlo
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