26 agosto 2020

Echi in Tempesta - Recensione.

 


Echi in Tempesta by Christelle Dabos
Recensione



© edizioni e/o
Titolo: Echi in tempesta ( Attraversaspecchi #4)
Autore: Christelle Dabos
Casa Editrice: Edizioni e/o
Prezzo di copertina: 16,50€
TRAMA: Crollati gli ultimi muri della diffidenza, Ofelia e Thorn si amano ormai appassionatamente. Tuttavia non possono farlo alla luce del sole: la loro unione deve infatti rimanere nascosta perché possano continuare a indagare di concerto sull'indecifrabile codice di Dio e sulla misteriosa figura dell'Altro, l'essere di cui non si conosce l'aspetto, ma il cui potere devastante continua a far crollare interi pezzi di arche precipitando nel vuoto migliaia di innocenti. Come trovare l'Altro, senza sapere nemmeno com'è fatto? Più uniti che mai, ma impegnati su piste diverse, Ofelia e Thorn approderanno all'osservatorio delle Deviazioni, un istituto avvolto dal segreto più assoluto e gestito da una setta di scienziati mistici in cui, dietro la facciata di una filantropica clinica psichiatrica, si cela un laboratorio dove vengono condotti esperimenti disumani e terrificanti. È lì che si recheranno i due, lì scopriranno le verità che cercano e da lì proveranno a fermare i crolli e a riportare il mondo in equilibrio.


🦉🦉🦉🦉🦉

Echi in Tempesta è l'ultimo capitolo di una saga complessa, bizzarra, ambiziosa, magica, innovativa, sorprendente e geniale. La Dabos con il suo Attraversaspecchi è riuscita a portare una ventata di aria fresca nel panorama fantasy contemporaneo, con una tetralogia che va letta, vissuta ed assaporata (vi ho già parlato in precedenza dei primi tre libri, e conoscete già la mia venerazione per questa saga) ma che nel suo termine ha lasciato tanti dubbi, soprattutto ad una domanda fondamentale: questa conclusione mi è piaciuta? 

❛ “Finché non conoscerete l’intera verità neanche voi sarete mai intera.” ❜


“Confusione” è la parola d’ordine. Sia per quanto riguarda i miei pensieri, sia per il libro in se.
Ammetto di essere partita con altissime aspettative per questo ultimo capitolo di una saga che ha significato molto per me, mi ha delusa? Un po’.

Non perché il libro sia brutto - anzi, la Dabos è comunque un autrice che conferma una penna abile, originale e filosofeggiante - ma per il semplice fatto che è tutto “troppo” ma alla fine è “niente”.

© hot_laim

La saga dell’Attraversaspecchi è ben scritta, affascinante, originale, geniale, appassionante, introspettiva ed anche assurda, ma qui il tutto è portato ad un esagerazione troppo forzata, come se l’autrice avesse tirato troppo la corda e non sa più come ripiegarla per posare definitivamente la parola “fine” alla tetralogia.


Echi in Tempesta nella sua prima parte è piena di domande che trovano a fatica risposte, il lettore è comunque abituato, ma dopo parecchie pagine, quando si arriva alla soluzione finale rimane deluso dai troppi “Davvero?”. 

Le risposte arrivano ma a mio parere non sono soddisfacenti e soprattutto non sono in linea con tutto quello che è stato detto con i libri precedenti, troppe incongruenze, troppe risposte lasciate intendere e volubili, troppe occasioni sprecate, troppi personaggi pescati dal gruppo e non sfruttati.
 Troppo tutto.

Sono stati aggiunti misteri, senza prima risolvere in maniera acuta - abilità che la Dabos possedeva ma che ha trascurato in questo finale - tutto ciò che i primi tre libri si trascinavano dietro. Tanto da far arrabbiare per una risoluzione che sembra così banale.

Eppure mi sono ritrovata a sorridere più di una volta durante la lettura, soprattutto (anzi: quasi solamente) con tutte le scene di Thorn ed Ophelia. In questo ultimo libro vediamo i due sposi finalmente insieme, a combattere fianco a fianco il mistero di Eulalia, di Dio e dell’Altro. Per quanto l’epilogo sia stato un colpo al cuore, troppo affrettato e pieno delle mie lacrime, l’ho trovato comunque dolce e pieno di speranza.


❛ Alto, basso, destra e sinistra tornarono al proprio posto 

nell’attimo in cui le braccia di Thorn la strinsero.
Finalmente aveva trovato un punto di ancoraggio. ❜


© kaminarynyan

Questo libro è da leggere con la consapevolezza che può deluderti, ma che amerai lo stesso, perché il mondo creato dalla Dabos è perfettamente in linea con tutto quello che viene descritto.

Ophelia e Thorn sono cresciuti tanto, ho amato l’evoluzione di lei e come ha imparato ad accettare se stessa, a sacrificare tutto, ma senza pensare troppo, a gestire il se senza pensare al ma. Ophelia è l'eroe di questa storia, la sua storia. Così come Thorn, il mio personaggio preferito in assoluto della saga, che finalmente ha avuto il suo spazio per capirsi e lasciarsi capire. Ho amato i pochi pov dal suo punto di vista, Thorn merita tutto; per lui ho l'amaro in bocca, perché il suo finale sembra vanificare tutto il suo percorso, ma al tempo stesso, oltre, risulta una perfetta conclusione per lui. 


Nonostante tutto, ne vorrei...

❛ Anche un po' di più. 

🦉🦉🦉🦉🦉


INTRECCIO: 
WORLDBUILG: ✨ 
PERSONAGGI: ✨✨✨ 
STILE: ✨✨✨✨✨


4/5  







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