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26 gennaio 2020


Grass King. I re della prateria by Matt Kindt & Tyler Jenkins
Recensione


© oscar ink

Titolo: Grass King. I re della prateria.
Autore: Matt Kindt & Tyler Jenkins
Casa Editrice: Oscar Ink
Prezzo di copertina: 30€
TRAMA: Il Regno della Prateria è una strana, inquietante enclave della profonda provincia rurale americana sulla riva di un lago nei pressi di Cargill City. Qualcuno dice che ci abiti un serial killer. Ma in realtà è una sorta di terra promessa per ogni specie di disperati e derelitti. E soprattutto è il regno dei tre Grass Kings, i re della Prateria, tre fratelli in lotta da tempo con le istituzioni locali e soprattutto con lo sceriffo di Cargill, Humbert.


🦉🦉🦉🦉🦉

Il 18 febbraio uscirà per Oscar Ink, raccolti in un unico volume, i primi tre libri di Grass King una graphic novel dal sapore western e mistery scritta da Matt Kindt ed illustrata da Tyler Jenkins. Ringrazio la casa editrice per avermi inviato il pdf in anteprima ed avermi permesso così di leggere la mia prima graphic novel.
Mi è piaciuta? A dire la verità non lo so.


Il genere non è dei miei preferiti, nonostante provi una certa simpatia per i film western e le ambientazioni rurali, non sono riuscita ad empatizzare completamente con la realtà che andavo a leggere. Da amante del fantasy e della fantascienza, mi risultava fin troppo irrealistica l’idea di un “non-mondo”, o meglio, di un mondo che si vuole distaccare dalla realtà che lo circonda. 


❛[…] in questo paese ci vive chi vuole fare di testa sua. 
Chi vive e lavora per sé stesso e per gli altri. 
Le regole che rispettiamo le scegliamo tutti insieme. 
Decidiamo noi chi vive qui.

Il tono dell’intera novel è molto irriverente, ironico, pieno di vezzeggiativi e termini direttamente presi dai film di Clint Eastwood, ma ci sono dei momenti in cui abbiamo situazioni, frasi e plot che sembrano cozzare fra di loro. 
© oscar ink

Per contrappasso ho trovato interessante – specie nel primo libro – la contrapposizione fra passato e presente. Si ammalgano bene durante l’azione, ma se non si fa attenzione ai vari passaggi si può cadere in confusione.
Ho trovato il plot della prima parte troppo sbrigativo, forse senza un nesso preciso e volto solo a dare una pura introduzione del worldbuliding (per me fin troppo irrealistico) e del modo di pensare dei nostri “re della prateria”.
I personaggi sono molti, spesso si rischia di confonderli dati i disegni simili di determinati personaggi, alcuni di loro ricalcano il cliché (come lo sceriffo cattivo), mentre altri sono più caratterizzati e avvolti in un mistero tale da spingerti a volerne sapere di più. 
Il mistero è il filo conduttore di tutto, ma se nella prima parte mi ha intrattenuto abbastanza, non è riuscito a farlo nella seconda e terza, tanto che ho letto molto velocemente tutta la vicenda che non mi ha per nulla suscitato curiosità.
Purtroppo questa graphic novel non mi è piaciuta per il semplice motivo che si poteva fare molto di più, mi è sembrato il tutto molto banale, a partire dai temi trattati (come la violenza e la libertà), che sembrano passare in secondo piano quando si inizia a dare la caccia all’assassino.

Tutto il libro sembra come se fosse un racconto onirico, una favola della buonanotte che vuole nascondere un profondo significato intrinseco ma che non ci riesce nel profondo.
La cosa è accentuata dai disegni ad acquarello, sono meravigliosamente disegnati e colorati, ma li ho trovati quasi inadatti alla storia. Avrei preferito dei lineamenti più duri e marcati, piuttosto che questo pattern di colori fin troppo naturali per una storia che mi è sembrata fin troppo dura e fuori dagli schemi.

© oscar ink
In definitiva Grass King è una graphic novel con del potenziale, non sprecato, soltanto lasciato troppo stare, sottovalutato. Un racconto che può piacere solamente a chi ama questo genere, che può essere apprezzata solo da un target specifico, io purtroppo non faccio parte di questa nicchia, per questo ho dato una valutazione molto bassa.
Ringrazio comunque la Oscar Ink per avermi dato la possibilità di leggerlo, perché mi sono cimentata con un nuovo genere, uscendo dalla mia confort zone.


🦉🦉🦉🦉🦉


INTRECCIO: ✨✨
WORLDBUILG: 
PERSONAGGI: ✨✨✨
DISEGNI: ✨✨✨.5

2.5/ 

14 gennaio 2020


DARK by V.E. Schwab


Recensione


© newtoncompton
Titolo: Dark 
Autore: V.E. Schwab

Casa Editrice: Newton Compton – collana Vertigo.
Prezzo di copertina: 14,90€
TRAMA: Come si uccide un dio? Questa è la domanda che tormenta Lila e Kell mentre l’oscurità minaccia la loro casa. Londra Bianca, Londra Rossa, Londra Grigia e Londra Nera sono realtà alternative che rispondono a leggi magiche diverse. Solo gli Antari, esseri umani dotati di poteri particolari, possono viaggiare tra questi universi paralleli. I quattro regni sono vissuti in pace per anni, grazie alla magia che ha sigillato le forze del male impedendo loro di riversarsi sui regni. Almeno fino a ora. Osaron, la più oscura entità di Londra Nera, si è impossessato di Londra Rossa. E desidera essere venerato. Neppure i maghi più forti dell’impero possono competere con lui, così Kell e Lila si lanciano in un’impresa disperata. Insieme al pirata Alucard Emery e al redento Antari Holland intraprendono la ricerca di un artefatto magico in grado di sconfiggere Osaron definitivamente e impedire l’avanzata delle ombre in tutto l’impero.


🦉🦉🦉🦉🦉

❛ I miti non accadono all'improvviso. 
Non si affacciano per intero nel mondo. Si formano lentamente, 
arrotolati tra le mani del tempo finché i loro margini si affusolano, 
finché il raccontare la storia dà abbastanza peso alle parole - ai ricordi -
per consentire loro di continuare a rotolare da sole. ❜

Dark (A conjuring of light) è il terzo ed ultimo capitolo della saga fantasy Darker Shade of Magic scritta dalla brillante Victoria Schwab, autrice per Newton Compton anche della serie Evil (Vicius).

© Pinterest
In questo libro ritroviamo i personaggi come gli abbiamo lasciati nel libro precedente (e ci mancherebbe, visto il finale in sospeso!!), ma la Schwab si fa decisamente perdonare, perché in questo libro ha lasciato andare quella sua tendenza ad affrettare troppo le cose, lasciandoci assaporare tutto meglio, non perdendosi in azioni inutili e descrizioni di pensieri ed azioni troppo lunghe, ma dandoci quello che ho agognato per i libri precedenti: un approfondimento dei caratteri, della psicologia e della storia dei personaggi. Specialmente per quanto riguarda Holland, Alucard e Rhy, a cui finalmente è stato dato lo spazio che meritano. 

L’autrice utilizza anche questa volta la tecnica dei multi-POV, anche se l’alternarsi della prima e terza persona risulta alle volte un po’ confusionaria, grazie a questa “multi vista” possiamo seguire meglio tutti i personaggi non solo i protagonisti, ma anche i secondari, come il re e la regina di Arnes. La Schwab riesce a esprimere ancora di più tutta la situazione che i personaggi vivono, trasmettendoci tutta la loro agitazione, la paura, l’ansia e l’urgenza di fare qualcosa.

Ci lascia assaporare tutti i pensieri, così d’avere una visione periferica di tutto ciò che accade, coinvolgendo ancora di più il lettore nella storia, spingendolo a fagli credere che anche lui può stare all’interno dell’azione.
Una delle qualità migliori che la Schwab è riuscita a trasmettermi.


La trilogia di Darker Shade of Magic nel suo semplice riesce a inglobare tutti quegli elementi che un fantasy dovrebbe avere: mistero, azione, magia, amore, riscatto, paura, delusione, gioia, dolore e così via.

Per quanto riguarda la trama del terzo volume, l’autrice si mantiene sulla linearità e semplicità che hanno caratterizzato anche i precedenti capitoli, ma questa non è una critica; nonostante il linguaggio risulti fin troppo adolescenziale (avrei preferito delle scene più spinte in determinati momenti, ed un approfondimento maggiore delle emozioni), la Schwab opta per una descrizione più “fisica” delle azioni, rendendo il testo scorrevole e veloce, come se fosse un film, piuttosto che appesantirlo con filosofie e pippe mentali. 
La forza di questo libro – come tutta la trilogia – è data da due elementi fondamentali: il worldbuilding ed i personaggi che lo popolano.

Le quattro Londra sono sempre affascinanti, con un loro spirito, una loro caratterizzazione, spiccano per la loro originalità e rendono il tutto più affascinante, potrebbero benissimo passare per protagoniste – specie nei primi due libri – ma nel terzo, la Schwab si concentra maggiormente sui suoi protagonisti. Su Kell, Lila, Rhy, Alucard ed Holland; sono loro che portano avanti tutta l’azione, che lottano contro un cattivo che sembra impossibile da sconfiggere e contro loro stessi; nel tentativo di non cedere al potere, di non cedere alla corruzione e di rimanere fedeli al proprio credo ed alle persone che amano. 


❛ « Non ho mai saputo cosa fare di te. Sin dal giorno in cui ci siamo conosciuti.
E mi terrorizza. Tu mi terrorizzi.» Le prese il viso fra le mani. 
«E l'idea che tu te ne vada di nuovo, che tu svanisca dalla mia vita, è ciò che mi terrorizza più
di ogni altra cosa.» 


© po_jainter
Kell è decisamente il mio personaggio preferito, l’ho trovato molto maturato in questo libro, consapevole di sé stesso e di quello che vuole e può fare; è un ragazzo che tutti credono viziato ed arrogante, ma nella realtà è semplicemente un mago che desidera essere semplicemente normale; non rinnegando mai il suo essere Antari. In questo libro è pronto a combattere tutto e tutti pur di salvare la sua Londra, la sua casa; lo fa sfidando le leggi del suo buon senso, superando tutti gli ostacoli che si era imposto. Il suo rapporto con Rhy è ancora più accentuato, veniamo a scoprire cose del loro passato da bambini che provocano una tenerezza assoluta, il loro legame, il loro essere fratelli è qualcosa di così puro e giusto, che ad ogni loro scena mi sono commossa.
Rhy è stata una scoperta, se nei primi libri lo adoravo qui ha dato prova di avere grandissimo coraggio, di saper affrontare tutto da vero re
Lila è un personaggio che adoro, anche se per i miei gusti dovrebbe iniziare a contare almeno fino a tre prima di dire o fare qualcosa, ma la si ama per questo. È forte, testarda, avventata, coraggiosa, ma nasconde delle ferite e delle paure così profonde che solo la vicinanza ad Alucard e specialmente a Kell riescono a scacciare via.


❛ Il cuore le batteva contro le costole, una parte primitiva di lei le diceva corri, 
e lei lo stava facendo: ma non correva via. Era stanca di scappare.
Correva verso Kell.
E lui la prese. ❜

© vshwab.tumblr 
Kell e Lila mi hannno fatta sclerare come una pazza emozionare per tutto il libro, mi hanno dato talmente tante gioie che avevo paura potesse accadere qualcosa da un momento all’altro. Sono così diversi ma uniti da quel filo di sofferenza e solitudine che è inevitabile non innamorarsi della loro storia, ma soprattutto dei loro momenti. Dei gesti inconsapevoli che compiono, del lento, ma profondo legame che si viene a costruire fra i due, sul loro sfiorarsi le fronti come a passarsi a vicenda la forza per affrontare quello che li attende. Adoro il loro finale: è giusto, dolce, meritato.
Holland è la vera scoperta di questo libro, conosciamo la sua tristissima storia, ed è inevitabile farsi scappare una lacrima nel leggere quanto questo cucciolo di foca ragazzo abbia sofferto. Holland è un personaggio così complesso, pieno di ombre. Il più forte di tutti perché riesce ad essere sempre consapevole del suo ruolo e della sua volontà.
Alucard invece è quel personaggio che la Schwab ha sottovalutato molto, ma che comunque ha un ruolo fondamentale che poteva fare di più, un uomo d’onore, dedito a ciò che crede, disposto a sacrificare anni della sua vita per raggiungere la verità.

In conclusione questo libro della trilogia è risultato a mio parere il migliore e per quanto AMI questa saga, non riesco a dargli 5 stelline complete perché ci sono state troppe cose lasciate senza spiegazioni (come la memoria di Kell e l’occhio di vetro di Lila) e di trame che la Schwab non ha saputo sfruttare (la questione del re Giorgio di Londra Grigia).
Voci di corridoio sussurrano che la cara Victoria stia scrivendo una nuova trilogia ambientata nello stesso mondo di Darker Shade of Magic, spero proprio che riuscirà a rispondere a tutte le domande lasciate in sospeso!
Nel complesso però Darker Shade of Magic è una saga che – come lo fu Harry Potter, anche se non a quei livelli – ti fa desiderare di possedere un briciolo di magia, ed è questo ciò che cerco maggiormente nei libri.

 ❛  Anoshe. ❜ 




🦉🦉🦉🦉🦉

INTRECCIO: ✨✨
WORLDBUILG: ✨✨✨✨
PERSONAGGI: ✨✨✨✨
STILE: ✨✨✨

4/