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24 novembre 2020

A Caccia del Diavolo, Kerri Maniscalco || Review.

 A Caccia del Diavolo by Kerri Maniscalco


Titolo: A caccia del Diavolo.

Autore: Kerri Maniscalco

Casa Editrice: Oscar Fantastica

Prezzo di Copertina: 20,00€

Trama: Audrey Rose Wadsworth e Thomas Cress-well sono giunti in America, una terra audace, sfrontata, brulicante di vita. Ma, proprio come la loro Londra adorata, anche la città di Chicago nasconde oscuri segreti. Quando i due si recano alla spettacolare Esposizione internazionale, scoprono una verità sconcertante: l’evento epocale è minacciato da denunce di persone scomparse e omicidi irrisolti. Audrey Rose e Thomas iniziano a indagare, per trovarsi faccia a faccia con un assassino come non ne hanno mai incontrati prima. Scoprire chi sia è una cosa, ben altra faccenda è catturarlo, soprattutto all’interno del famigerato Castello degli Orrori che ha costruito lui stesso, un covo di torture labirintico e terrificante.

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Quando il troppo (trash) storpia.


Aloha! Bentrovati in questa invettiva recensione sull'ultimo libro della saga di Stalking Jack the Ripper di Kerri Maniscalco: "A Caccia del Diavolo."

La vera caccia qui è trovare un senso a questo capitolo finale di una saga che era partita bene. Doverosa premessa: trovo questa tetralogia, almeno nei primi due suoi libri, godibile e leggibile se si prende come lettura d'intrattenimento, non è certo un lavoro da 5 stelle e la scrittura è molto semplice così come tutta la costruzione del mondo e la caratterizzazione dei personaggi decisamente stereotipati ma godibili, però è un romanzo che si lascia leggere ed apprezzare. [Qui trovate la recensione del primo libro della saga].

Cos'è andato storto con questo ultimo capitolo? Be' la mia personalissima e non richiesta opinione è che non doveva esserci, mi spiego: già dal terzo libro assistiamo ad una caduta di "qualità" ma si riesce a sopportare perché le vicende e le atmosfere di "In fuga da Houdini" sono particolari ed affascinanti, nell'ultimo libro viene a mancare tutto questo ed è praticamente inutile. La Maniscalco poteva fermarsi ad una trilogia godibile, ma ha voluto strafare e storpiare tutto il suo lavoro.


Le argomentazioni di questa mia opinione risiedono in 3 fattori:


Punto 1: Il romance.

Nelle prime 300 pagine (su 480) si ha l'impressione di leggere un Harmony, non sto scherzando, le dinamiche sono esattamente uguali a quelle dei romanzi di Rosamunde Pilcher che mia madre venera. Non farò spoiler ma accade una cosa che va a minare la relazione fra Audrey Rose e Thomas che è del tutto inutile ai fini della trama perché oltre a non generare alcuna conseguenza reale (a parte le menate che la nostra carissima Audrey decide di appiopparci) viene risolta a fine libro con mezzo rigo, che se non stai attent* rischi anche di non vederlo (o forse è colpa mia che per finire questo libro ho adottato la tecnica "saltiamo questa parte noiosa" ovvero l'80% del libro). Altro commento, questa volta dettato anche dal mio animo da editor, sono alcune scene romantiche (if you know what i mean) che sono del tutto non funzionali al testo. Possono esserci, per carità, ma devono sempre essere inserite con parsimonia e con logica, non buttate a cavolo per far aumentare il numero delle pagine. (E per carità, scriviamole bene, basta con metafore inutili e senza senso!).

Punto 2: Il "cattivo".

Leggendo la Maniscalco ho capito una cosa: ho un futuro da detective (leggetelo con la voce di Lucifer Morningstar, vi prego!). 4 libri su 4 ed ho indovinato il cattivo, qui o sono io una mente geniale oppure è la cara Kerri che dovrebbe scrivere cose meno palesi.

Il succo di questo punto però non sono le mie doti deduttive, ma la conferma che questo libro poteva non esistere dal fatto che ha "riciclato" un cattivo, ed anche male, perché ha praticamente fatto tabula rasa su alcuni avvenimenti avvenuti in un libro (no voglio darvi troppe info, perché non voglio spoilerarvi), rendendolo praticamente "inutile". La spiegazione sul motivo per cui ha scelto questo antagonista ci viene poi data, ma nelle note dell'autrice, come a volersi giustificare lei stessa per la sua scelta di arrampicarsi sugli specchi. Il vero problema è che anche se si sorvola la pessima scelta del cattivo, questo viene proprio trattato male perché non ci viene spiegato nulla, rilegato alle ultime
50 pagine (ad esagerare) e "sconfitto" in una maniera così surreale che se ci penso rido. Ma non doveva essere un romanzo gotico / horror?

❛Fu confortante, in un certo senso, comprendere finalmente perché nella mia anima albergasse da sempre l’oscurità. 

Il motivo non poteva essere più semplice: per fermare il diavolo, dovevo essere più malvagia di lui. ❜


Punto 3: Audrey Rose.

Piccola, ma doverosa premessa, sono la tipica persona che odia spesso non sopporta le protagoniste, specie se il libro è narrato esclusivamente nel loro POV, Audrey Rose si era salvata in corner, per poi precipitare a picco come il titanic o dovrei dire l'Etruria nel terzo libro.

Se nei primi due libri ci viene presentata una pseudo eroina, femmini-- no non riesco a scriverlo, una donna che sa il fatto suo ed è decisa ad avere la sua indipendenza, con il passare del tempo questo viene a mancare, ma per un motivo che ricalca il titolo di questo articolo: il troppo storpia.

Audrey Rose sta ogni mezzo rigo a ripetere quanto lei sia forte, indipendente, questo solo perché le piace sventrare cadaveri e fa cose brutte (ma dove?). Basta!! Abbiamo capito!! Non serve ribadire il concetto ogni secondo, soprattutto se poi è solo fumo e niente arrosto.


Non vado oltre, perché credo di aver parlato male abbastanza di questo libro che poteva non esserci e che ha decisamente "rovinato" una bella storia con del potenziale non sfruttato. Le uniche cose che salvo? Thomas e Sir Isaac, il primo perché è davvero un santo solo per essersi in qualche modo innamorato di Audrey Rose, anche se tecnicamente in questo quarto libro fa ancora meno del solito, il secondo perché è un gatto ed i gatti vanno amati.

Leggete questo libro solo se avete voglia di saltare la metà delle pagine o non vi piace lasciare in sospeso una saga che avete apprezzato all'inizio.

La mia recensione finisce qui, vorrei parlare dello stile di scrittura della Maniscalco, ma in questo libro è così pessimo che non ci riesco proprio.

Aspetto lo spin off su Liza.


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INTRECCIO:⭐️⭐️

WORLDBUILDING:⭐️⭐️

PERSONAGGI:⭐️⭐️

STILE:⭐️




5 novembre 2020

Blog tour Tenebre e Ossa: "La creazione del Grishaverse".


Blog tour - TENEBRE E OSSA by Leigh Bardugo.






Titolo: Tenebre e Ossa
Autore: Leigh Bardugo
Casa Editrice: Mondadori 
Prezzo di copertina: 17,90€
TRAMA: L'orfana Alina Starkov non ha grandi ambizioni nella vita, ma il destino ha in serbo ben altro per lei. Quando il loro reggimento attraversa la Faglia d'Ombra, la striscia di oscurità quasi impenetrabile che taglia letteralmente in due il regno di Ravka, lei e i suoi compagni vengono attaccati dagli esseri spaventosi e affamati che lì dimorano. E proprio nel momento in cui Alina si lancia in soccorso dell'amico Mal ferito gravemente, in lei si risveglia un potere enorme, come una luce improvvisa e intensa in grado di riempirle la testa, accecarla e sommergerla completamente. Subito viene arruolata dai Grisha, l'élite di creature magiche che, al comando dell'Oscuro, l'uomo più potente di Ravka dopo il re, manovra l'intera corte. 





La creazione del Grishaverse.


    Ahloa a tutti! Oggi sono qui con voi per l'ultima tappa del blog tour dedicato al primo libro della trilogia di Shadow and Bone: Tenebre e Ossa.

In Italia questo libro era stato già tradotto ma la casa editrice aveva deciso di non proseguire la traduzione, per fortuna la Mondadori - che ringrazio per avermi omaggiato dell'ebook e ha permesso la realizzazione di questo blog tour - è corsa in soccorso di tutti i fan ed ha acquistato i diritti, pubblicando prima Sei di Corvi ed Il Regno Corrotto (se non li avete letti, cosa state facendo qui? Correte a farlo! Tecnicamente andrebbero letti prima i libri della trilogia, ma questo è un altro discorso! Per sapere il corretto ordine di lettura vi consiglio questo video!) ed ora porterà la traduzione di tutti e tre i libri della prima trilogia (composta da: Shadow and Bone, Siege and Storm e Ruin and Rising) e si spera anche dello spin off dedicato a Nikolai King of Scars e Rule of Wolves (quest'ultimo in uscita a marzo 2021 che concluderà la saga del grishaverse, a meno che la Bardugo non ci delizi con un terzo libro di Six of Crow. Ti prego scrivilo, mi manca Kaz!).


    Prima di addentrarci nel vivo dell'approfondimento, vorrei condividere con voi una brevissima recensione. Avendo letto la duologia prima della trilogia (che ho già concluso perché ho letto tutti i libri in inglese ed è stato un piacere fare questa ri-lettura in italiano) conoscevo già lo stile di scrittura della Bardugo, che si può descrivere in una parola: perfetto. Nella trilogia la prosa dell'autrice non è da meno, ma risulta ancora "acerba" ma che si perfeziona sempre di più,  già sul finire di questo primo libro. Trovo che la magnificenza di Sei di Corvi sia inarrivabile ops forse sono un po' di parte, ma Tenebre e Ossa è comunque un buon libro per vari aspetti, primi fra tutti è l'ambientazione ed il mondo che la Bardugo ha creato. 

Qui abbiamo il primo, pieno assaggio di Ravka e del mondo Grisha, un primo accenno a quanto il potere può portarti a splendere o a oscurare il tuo animo.

L'Oscuro è un Cattivo (io lo odio ed amo al tempo stesso, la cosa manda molto in crisi, fidatevi) con i contro fiocchi, riesce quasi a farti apprezzare quello che dice, perché come la Bardugo insegna: mai è tutto completamente bianco o nero, ma soprattutto tutti hanno un motivo per agire, sbagliato o giusto che sia, la propria convinzione giusta o sbagliata è quella che muove il tutto. [Per sapere di più vi rimando all'articolo di approfondimento su di lui, una delle tappe del blog tour]

Alina è una protagonista con del potenziale, ma ancora acerba e con poco carattere, nonostante il libro sia narrato dal suo punto di vista non sono riuscita ad entrare in sintonia con lei, ma vi rimando anche qui all'approfondimento sulla sua figura.


❛ «Il problema del desiderio [...] è che ci rende deboli.» ❜


    Come ho già accennato il motivo per cui ho adorato principalmente questo libro è l'ambientazione. Per questo vorrei approfondire con voi il modo in cui la Bardugo ha creato Ravka e cosa l'ha ispirata per la creazione di questo mondo fantastico.

La Bardugo stessa ha dichiarato che tutti i territori facenti parte del Grishaverse sono fortemente condizionati da stati realmente esistenti. Se Shu Han è ispirato ai territori asiatici, in particolare la Corea del Sud ed il Giappone, Fjerda alle lande norvegesi e Kerch è un mix tra Venezia ed Amsterdam, Ravka è la caricatura fantasy della Russia zarista, in particolare del periodo di Alessandro III e Nicola II.


Il primo collegamento con la Russia lo troviamo nel termine Grisha, che in Tenebre e Ossa sono delle persone dotate di particolari poteri, la nostra protagonista ad esempio è in grado di evocare la luce, mentre altri possono alterare il battito cardiaco o controllare le tempeste!

"Grisha" è il diminutivo del termine "Gregory" che significa "vigilante" e deriva dal termine biblico "Grigori" (riconoscibile anche nelle storie sugli angeli caduti), inoltre ricorda la parola "geisha" che fa pensare alla bellezza e alla segretezza che circonda l'elite magica di Ravka.

Altro collegamento alla Russia, oltre al sistema politico, è anche il forte legame che il popolo ha con la rappresentazione degli idoli e dei santi, una parte molto importante di tutta la trilogia è appunto il riferimento ai santi, non farò spoiler, ma l'affezione e la devozione dei Ravkiani alla santità sarà un punto cruciale per lo sviluppo della trama ed incontreremo un personaggio in particolare: l'Apparat che ricorda la figura di Rasputin. (No, non quello di Anastasia, anche se ci assomiglia molto!!).

La Bardugo si è molto ispirata alla Russia, prendendo come punto di partenza la forte distinzione fra le classi sociali, il fallimento dell'industrializzazione, la formazione dell'esercito, ma l'ha adattata ad un mondo fantasy dove il potere è un pericolo ben più grande di quello che si vuole ammettere e che la fiducia riservata alla persona sbagliata può portare alla rovina.


❛Chiunque avesse in mente di attraversare la 

Faglia d’Ombra avrebbe fatto bene a fermarsi a pregare.❜


    L'idea per la realizzazione della Faglia d'Ombra è arrivata quando la Bardugo si è posta la domanda: E se l'oscurità fosse un luogo? E se i mostri che immaginiamo fossero reali e dobbiamo combatterli nel loro territorio? Nei fantasy l'oscurità è spesso una metafora, la Bardugo l'ha resa una cosa reale, un luogo fisico e tangibile.

Tutta la costruzione del Grishaverse si basa su esperienze e fatti reali, ma che la Bardugo ha saputo interpretare donando loro originalità e perfino una caratterizzazione, tutto questo, per me, è il vero punto forte della trilogia, che se parlare anche con i suoi luoghi. Quando leggiamo possiamo benissimo immaginare dove i nostri protagonisti si muovono, assaporiamo ogni dettaglio, perché è questo che rende la scrittura della Bardugo sopraffina.


    Il mio consiglio per voi è quindi di leggere questo libro immergendovi completamente in questa storia non solo per ciò che vuole raccontare con i suoi personaggi, ma anche con quello che vuole far vedere con la sua ambientazione.


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Dove puoi trovare gli altri articoli del blog tour:


Ashadesofme: "Alina Starkov: Orfana, prescelta o guerriera?"

Ophelia_Cole & JulesVandeberg: "La serie tv"

luislostinbooks: "La figura dell'Oscuro"